Si è svolto presso il salone del Centro della Fotografia in via Plinio 85, venerdì 3 febbraio, il primo dei tre appuntamenti proposti da Legambiente a Taranto per riflettere sul nostro centro storico. All’incontro, il cui tema è stato “Tra un secolo e l’altro, fotografie e racconti di una trasformazione” sono intervenuti Stefania Castellana, Leo Corvace, Cosimo Pace, Massimo Prontera e Franco Zerruso.
Franco Zerruso, operatore dei Beni Culturali, attraverso il Catasto onciario voluto da re Carlo di Borbone nella prima metà del XVIII secolo per un riordino fiscale del regno di Napoli, ha dato la possibilità di compiere un viaggio tra i cittadini dell’Isola alla metà del ‘700: tra le righe del catasto si affacciano volti e nomi che raccontano i mestieri, la condizione sociale e la vita quotidiana di pescatori, chierici, nobili, zitelle.
Leo Corvace, storica figura dell’ambientalismo tarantino, ha illustrato – anche attraverso testimonianze fotografiche – le trasformazioni urbanistiche della città vecchia tra fine ‘800 ed inizi del ‘900, il suo progressivo abbandono, con il nuovo canale navigabile a segnare un solco sempre più profondo con la “città nuova” in espansione, e la formazione di due realtà urbane sempre più distinte: l’una in cui confinare i ceti sociali meno abbienti e condannata ad incipiente ghettizzazione, l’altra modellata e vissuta dalla borghesia cittadina, sia quella vecchia che quella nuova, emergente, legata al complesso militare. Un percorso segnato dall’insensibilità verso le testimonianze del passato, sacrificate sull’altare del “nuovo a tutti i costi” , e dalla speculazione edilizia, con l’ultimo tassello del fascismo nel ruolo di normalizzatore della conflittualità urbana che metteva in discussione questo modello.
Al rapporto tra la città vecchia ed il “Ventennio”, alla sua trasformazione con l’avvento del regime, a come la si immaginava con i primi colpi di piccone, è stata dedicata la riflessione dell’architetto Massimo Prontera: una panoramica tra nuove architetture monumentali, vecchi edifici e piani urbanistici di espansione con, in primo piano, il rapporto tra città e Marina Militare a cavallo delle due guerre mondiali.
L’intervento di Stefania Castellana, storico dell’arte, ha riguardato alcuni interventi artistici eseguiti nella seconda metà del Novecento in città vecchia, con particolare riferimento alla vicenda del Monumento a Paisiello – dalla commissione al concorso, sino alla realizzazione – e del progetto di riqualificazione di Piazza Fontana da parte di Nicola Carrino.
L’archeologo Cosimo Pace ha illustrato i più significativi rinvenimenti archeologici effettuati nella Città Vecchia nel corso delle attività connesse con la sorveglianza archeologica degli scavi per interventi di restauro e per la posa di infrastrutture di rete. Un itinerario tra templi di età greca, cavità rupestri medievali, strade antiche, i cui resti sono seppelliti nell’Isola in attesa di opportuni interventi di valorizzazione.
I prossimi appuntamenti del ciclo "La Città Vecchia: le radici, le pietre, la comunità", organizzato da Legambiente Taranto, saranno la mattina di domenica 12 febbraio, per “...vederla con altri occhi”, conversazione itinerante nell’Isola condotta da Giovani Guarino, e venerdì 24 febbraio – a partire dalle ore 17.30 presso il salone del Centro della Fotografia in via Plinio 85 – per “la Taranto che sembra estendere il suo abbraccio al mar Piccolo” , incontro con l’architetto Franco Blandino a 46 anni di distanza dall’adozione del Piano particolareggiato per il risanamento ed il restauro conservativo della città vecchia.
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